
Serio e Non Così Serio: Martin Reyna in 14 Domande
Da IdeelArt, crediamo che ogni artista abbia una storia che vale la pena condividere, sia dentro che fuori dallo studio. In questa serie, poniamo 14 domande che mescolano il serio con il non così serio, invitando i nostri artisti a rivelare sia la loro visione creativa che le loro stranezze quotidiane.
Da momenti che cambiano la vita a rituali preferiti, da grandi sogni a piccole sorprese, scopri un lato più personale di Martin Reyna.
La parte non così seria
8 domande per rivelare stranezze inaspettate e la vita quotidiana di Martin Reyna
1.1. Se la tua arte fosse una canzone o un pezzo musicale, cosa suonerebbe in sottofondo?
Dipenderebbe da ogni serie, poiché ci sarebbe musica diversa per ogni serie di dipinti.
In generale, penso più a uno o due strumenti che a una canzone specifica, e credo che quegli strumenti siano il pianoforte e la chitarra.
1.2. Qualcosa di cui sei ossessionato o che ti interessa molto e che non ha nulla a che fare con l’arte?
L’astronomia e il calcio mi interessano molto, e in realtà sento che sono abbastanza legati all’arte.
1.3. Caffè, tè o qualcosa di più forte mentre lavori? O solo luce e silenzio?
Caffè e musica.
1.4. Se potessi incontrare chiunque, vivo o morto, chi sarebbe?
Masaccio, il pittore italiano del Quattrocento. Mi piacerebbe incontrarlo e scoprire che tipo di persona fosse. Mi sembra un genio estremamente enigmatico, forse perché ha avuto una vita così breve e si sa poco di lui.
1.5. Se non fossi un artista, cosa faresti?
Storico dell’arte.
1.6. Puoi condividere una breve storia o un momento della tua vita che ha avuto un forte impatto sulla tua vita da artista?
Quando ho scoperto la città di Roma nel 1997.
1.7. Come si presenta per te una buona giornata, fuori dallo studio?
Dipingere all’aperto.
1.8. C’è qualcosa di te che probabilmente sorprenderebbe le persone che conoscono il tuo lavoro solo attraverso la tua arte?
Seguo da vicino le partite e i risultati del Roland Garros.
L’intervista (più) seria
6 domande per approfondire le idee, le esperienze e le speranze che plasmano il percorso creativo di Reyna.
Quali temi o domande ritornano spesso nel tuo lavoro?
Colore e luce, e la loro incredibile capacità di trasformare tutto dentro e fuori dalla pittura.
2.2. Puoi descrivere un momento cruciale nel tuo percorso da artista?
Il Museo del Louvre è una delle ragioni per cui mi sono stabilito a Parigi. Ci sono sempre stanze vuote: puoi esplorare la pittura fiamminga, certi Poussin, Corot, Chardin e altri, quasi come in una visita privata.
A volte disegno o scrivo qualche frase quando vado lì.
Tratto queste visite come una passeggiata. Anche quando le stanze italiane o quelle con grandi dipinti francesi sono affollate, mi sento a mio agio, per il piacere di vagare tra i dipinti.
2.3. Quali materiali o processi sono più importanti nella tua pratica, e perché?
L’acqua è forse il materiale più incredibile che ho scoperto, perché mi permette di dipingere sempre qualcosa di diverso e non esaurisce mai la sua capacità di creare nuove forme.
2.4. Come vuoi che le persone si sentano quando sperimentano il tuo lavoro?
Interessate a continuare a guardare il mio lavoro perché ciò che vedono li fa desiderare di scoprire il resto.
2.5. Puoi descriverci una giornata tipo di lavoro nel tuo studio?
Mi è difficile avere due giorni simili; l’unico rituale che mantengo ogni giorno è uscire per un caffè prima di iniziare una giornata di lavoro in studio.
2.6. Quali sogni o speranze hai per il tuo percorso artistico?
Potere tenere esposizioni ancora più grandi, sia in termini di dimensioni delle opere che di spazio.





