
Pablo Picasso e Astrazione
Nel 1945, Pablo Picasso produsse una serie di 12 litografie intitolate Il Toro, in cui iniziò con un disegno realistico dell'animale, progredendo attraverso la graduale rimozione di elementi ‘superflui’ della creatura per raggiungere una semplice astrazione lineare. Questo pezzo, che mostra le fasi dell'astrazione, è in molti modi emblematico dell'approccio di Picasso all'astratto; un audace esperimento di riduzione e forme di rappresentazione non convenzionali, ma che non abbandona mai completamente il reale.
L'arte di Picasso non ha mai raggiunto la pura astrazione ottenuta dai pionieri del movimento, come Kandinsky, Mondrian e Delaunay, figure che hanno reso popolare l'idea che l'arte potesse esistere di per sé, completamente separata dalle rappresentazioni del mondo reale. Sebbene questa idea possa essere fatta risalire a Platone, la nascita dell'arte astratta è ora vista nel 1910, lo stesso periodo in cui Picasso stava sviluppando il Cubismo, sebbene opere veramente astratte, come il Nero di Kandinsky, non siano apparse fino a pochi anni dopo.
Le opere giovanili di Picasso
Le opere giovanili di Picasso sono sorprendentemente realistiche rispetto ad alcuni dei suoi pezzi più noti come Guernica, la sua formazione formale e il talento evidenti nei suoi ritratti giovanili come Il Vecchio Pescatore (1895). Dopo i suoi periodi Blu e Rosa, l'influenza dell'arte africana ha visto l'emergere del Primitivismo in Occidente, influenzando profondamente Picasso, ed è stato un fattore determinante nel suo passaggio verso modalità di rappresentazione più astratte. Con le retrospettive di Gauguin al Salon d’Automne di Parigi nel 1903 e nel 1906, una serie di artisti occidentali, tra cui Picasso, sono stati ispirati dalle forme angolari e dalle caratteristiche accentuate delle maschere tribali. Sebbene ancora saldamente basata nella realtà, la sua opera del 1907 Les Demoiselles d'Avignon rappresenta un passo cruciale per l'artista verso una forma di espressione più astratta e decisamente meno realistica. Un'opera proto-cubista, il dipinto rompe con la convenzione attraverso gli angoli acuti e i blocchi piatti di colore che compongono i corpi delle donne. Proprio come il toro è stato privato delle sue caratteristiche realistiche, Les Demoiselles d'Avignon mostra Picasso che compie un ulteriore passo lontano dal realismo, un precursore dell'estetica cubista che avrebbe definito gran parte della sua produzione artistica successiva.
Pablo Picasso - Il vecchio pescatore, 1895. © Eredità di Pablo Picasso
Picasso e il cubismo
È stato attraverso il Cubismo, un movimento fondato da Picasso insieme all'artista Georges Braque, che Picasso sarebbe arrivato a raggiungere quello che è comunemente considerato il suo output più astratto, abbandonando completamente i punti di vista tradizionali. La prima fase del movimento cubista, il Cubismo Analitico, comportava la riorganizzazione degli elementi composti di un oggetto sulla tela, lasciando dietro un'immagine offuscata, ma comunque riconoscibile del soggetto, come nell'opera Nudo Seduto (1909-1910). Man mano che sviluppava il Cubismo Analitico, Picasso dissezionava sempre di più il suo soggetto, il movimento raggiungendo il suo apice in opere come Natura Morta con Bottiglia di Rum (1911), in cui la bottiglia reale è appena discernibile. La natura morta è stata astratta al punto da diventare una serie di pannelli sovrapposti e linee raggruppate in una tavolozza di grigi, neri e marroni.
Pablo Picasso - Natura morta con una bottiglia di rum, 1911. Olio su tela. 24 1/8 x 19 7/8 in. (61,3 x 50,5 cm). Collezione Jacques e Natasha Gelman, 1998. Collezione del Metropolitan Museum of Art. © 2019 Eredità di Pablo Picasso / Artists Rights Society (ARS), New York
Picasso e il Cubismo Sintetico
La fase successiva del movimento cubista, Cubismo Sintetico, mostrò Picasso che incorporava elementi preesistenti in collage. Ancora una volta, l'artista non era preoccupato della fedele replicazione della realtà nelle sue opere, ma prendeva la realtà come punto di partenza, costruendo con forme e linee semplici (spesso ritagliate da pezzi di carta o altri materiali) forme generali che evocavano oggetti della vita reale. Bottiglia di Vieux Marc, Bicchiere, Chitarra e Giornale, tra le altre opere, enfatizza il ruolo delle forme piatte e dei materiali, consapevole della propria artificialità. Questo elemento dell'arte che esprime il proprio status, e non cerca di imitare la realtà, è un principio chiave dell'arte astratta, e mostra l'artista che fa un passo ulteriore nella sua ricerca di astrazione.
Rivoluzionare l'arte
Il Cubismo è stato questo movimento chiave del XX secolo che ha esteso i confini di ciò che era considerato arte, aprendo la strada a movimenti come il Futurismo, il Costruttivismo, Orfismo e il Vorticismo, e in un senso più generale, rivoluzionando l'arte e ponendo le basi per l'intera arte moderna del XX secolo così come la conosciamo. Tuttavia, sebbene il Cubismo fosse inestricabilmente legato all'astrazione, per Picasso, "non esiste arte astratta." Le sue opere perseguivano l'astrazione ma in un modo che prendeva sempre la realtà come punto di partenza, e lavoravano in un modo che lasciava sempre un'impronta del reale sulla tela, nonostante il suo aspetto astratto.
Immagine in evidenza: Pablo Picasso - Il Toro (Le Taureau), stato VII, 1945. Litografia. Composizione: 12 3/16 x 18 7/16" (31 x 46,8 cm); foglio: 13 1/16 x 19 7/16" (33,2 x 49,3 cm). Edizione: prova al di fuori dell'edizione di 18 prove. Fondo Mrs. Gilbert W. Chapman. Collezione MoMA. © 2019 Estate of Pablo Picasso / Artists Rights Society (ARS), New York.
Tutte le immagini sono utilizzate solo a scopo illustrativo