
Come Photogram ha introdotto il Non-Rappresentazionale nella Fotografia
Un fotogramma è una fotografia senza macchina: un'immagine impressa su una superficie fotosensibile senza l'uso di una macchina. I fotogrammi precedono le fotografie. Le prime immagini fotografiche della realtà catturate con una macchina fotografica erano chiamate Dagherrotipi. Prendono il nome dal loro inventore, Louis Daguerre, e furono rivelati al mondo nel 1839. I dagherrotipi venivano realizzati inserendo un foglio di rame argentato sensibilizzato in una scatola oscura, quindi aprendo un'apertura nella scatola ed esponendo il foglio di rame alla luce. L'immagine impressa sul rame era una rappresentazione precisa di ciò che si trovava davanti all'apertura. All'epoca, Daguerre era uno dei molti inventori che sperimentavano tecniche per creare immagini fotografiche. Pochi arrivarono mai a qualcosa che oggi chiameremmo fotografico. Il metodo che la maggior parte di loro scoprì era semplicemente quello di posizionare un oggetto direttamente sopra una superficie fotosensibile e poi esporre la superficie alla luce. L'area non coperta dall'oggetto si scuriva, mentre l'area coperta dall'oggetto rimaneva bianca o grigia in base alla relativa trasparenza dell'oggetto. Così nacque il fotogramma. Sebbene il processo non produca un'immagine fotorealistica, fu comunque utile per scienziati del XIX secolo come Anna Atkins, che nel 1843 utilizzò un processo di fotogramma chiamato cianotipo per realizzare immagini botaniche per il suo libro British Algae: Cyanotype Impressions. E lo stesso processo divenne utile anche per la riproduzione economica di disegni tecnici, chiamati progetti. Ma non fu fino all'inizio del XX secolo, quando i fotografi iniziarono a cercare modi per espandersi nel regno dell'astrazione, che il fotogramma divenne rilevante come mezzo artistico a sé stante, come metodo per utilizzare la luce per creare immagini fotografiche che si estendono oltre i confini del mondo rappresentativo.
Riscoprire il Fotogramma
L'artista più comunemente accreditato per aver introdotto il fotogramma nell'arte del XX secolo è Emmanuel Radnitzky, meglio conosciuto come Man Ray. Nato a Philadelphia nel 1890 e poi cresciuto a New York City, Man Ray era un membro del gruppo che frequentava la 291 Gallery, il centro di nuova arte di Manhattan di proprietà del fotografo modernista Alfred Stieglitz. Attraverso le sue associazioni alla 291 Gallery, Man Ray si è energizzato e ha sviluppato un particolare interesse per il medium della fotografia.
Fu anche alla 291 Gallery che Man Ray conobbe Marcel Duchamp, il cosiddetto “movimento artistico di un solo uomo”, con cui collaborò per avviare il movimento Dada di New York. Ma dopo aver trovato New York poco ricettiva alle loro idee, Man Ray decise di lasciare l'America e trasferirsi a Parigi, dicendo: “Tutta New York è dada, e non tollererà un rivale.” Il trasferimento si rivelò essenziale, poiché fu a Parigi che la sua ricerca portò Man Ray a riscoprire la tecnica perduta del fotogramma. Posizionando oggetti direttamente sulla carta fotografica e poi effettuando più esposizioni con nuove disposizioni di oggetti, creò immagini sovrapposte, spettrali e oniriche, che in suo onore chiamò Rayografie.
Man Ray - Rayograph, 1925, Photogram (left) and Untitled Rayograph, 1922 (right), © Man Ray Trust ADAGP
La nuova visione
Nel frattempo, in Germania, la fotografia era una preoccupazione importante per molti degli artisti associati al Bauhaus. Era vista come un mezzo completamente moderno e intimamente legato alla vita quotidiana. Non sorprende quindi che diversi artisti associati al Bauhaus abbiano anche abbracciato l'idea del fotogramma una volta che l'hanno incontrata. L'influente insegnante del Bauhaus László Moholy-Nagy ha sperimentato con il fotogramma utilizzando oggetti quotidiani come soggetti e facendo più esposizioni per creare composizioni astratte.
Nel 1929, Moholy-Nagy aiutò a organizzare la famosa mostra Film und Foto (FiFo) e incluse il processo del fotogramma come un esempio prominente della sua agenda modernista il Neues Sehen, o Nuova Visione. Credeva che il processo rappresentasse le uniche regole estetiche che si applicavano solo alla fotografia. Una studentessa di Moholy-Nagy al Bauhaus di nome Elsa Thiemann ampliò poi le sue idee quando utilizzò il processo del fotogramma per creare carta da parati, qualcosa che, nello spirito della scuola, utilizzava un processo estetico per creare un'opera d'arte totale applicabile alla vita quotidiana.
László Moholy-Nagy - Untitled Photogram, 1938, © 2018 The Moholy-Nagy Foundation (left) and Elsa Thiemann - Photogram Wallpaper Design, 1930, © Elsa Thiemann (right)
Astrazione Fotogramma Contemporanea
Oggi diversi artisti astratti contemporanei stanno spingendo i confini del processo di fotogramma. L'artista astratta canadese con sede a Brooklyn Tenesh Webber porta il concetto in un nuovo territorio de-costruendolo nei suoi elementi più basilari di superficie e luce. Webber utilizza la semplicità del processo per creare le sue composizioni astratte stratificate. Inizia posizionando un filo su una superficie trasparente bidimensionale, a volte tendendolo teso e altre volte lasciandolo cadere in uno stato organico. Crea più superfici, o lastre, impilandole infine per creare un fotogramma in bianco e nero stratificato che fonde un universo di proposizioni organiche e geometriche.
Tenesh Webber - Mid Point I, Black and white photogram, 2015
L'artista britannico Richard Caldicott utilizza i fotogrammi come una parte della sua continua esplorazione della struttura e della geometria. Caldicott ha esplorato la fotografia da diverse prospettive. Ha ricevuto riconoscimenti per le sue immagini astratte geometriche di Tupperware, che eliminavano il soggetto del contenuto, oggettivando completamente le forme. E le sue stampe a colori cromogeniche, o C-Print, sono il risultato di un processo innovativo di sovrapposizione di negativi a colori per creare un'espressione raffinata di colore, geometria e spazio. Caldicott realizza fotogrammi tagliando forme dalla carta e utilizzando la carta tagliata come un negativo rudimentale. Per dimostrare ulteriormente il suo concetto, crea anche dittici che consistono nel negativo di carta da un lato e nel fotogramma risultante dall'altro.
Richard Caldicott - B/W photogram and paper negative (43), 2013 (right), © Richard Caldicott c/o Sous Les Etoiles Gallery
Immagine in evidenza: © Susanna Celeste Castelli, DensityDesign Research Lab, Politecnico di Milano
Tutte le immagini sono utilizzate solo a scopo illustrativo
Di Phillip Park